Game of the fallen – la riprova

Settimana scorsa ho parlato di avventura e problemi legati ai bug di Lords of the Fallen.
Girando su YouTube, ho trovato questo video dove questo ragazzo parla del gioco e comunica l’annuncio dei produttori del secondo capitolo di questa (ormai) saga.

Tralasciando il fatto che non parla dei bug, non gli posso dare minimamente torto.
Chissà cosa ci prospetta il 2.

Giochi brutti, pt. 1

Come volevasi dimostrare, ho finito i post programmati e mi sono dimenticato di scriverne altri per dare continuità alla rubrica.
Eccomi, colpevole, e con il commento a un gioco veramente BRUTTO.

Dimmi chi sei!

Tempo fa, i giochi di PS Plus hanno offerto, in mesi diversi, Sapere è Potere (di cui parlerò) e Dimmi chi Sei!.
Provato subito per soddisfare la sete di curiosità, non ci ho capito letteralmente una mazza.
Lo scopo? Boh!
Rispondere a domande sui partecipanti – che giocano ovviamente da smartphone e/o tablet – interpretare foto facendosi dei selfie e disegnare su questi ultimi o su immagini fornite dal gioco.
Più i giocatori sono concordi nel dare le risposte, più punti si ottengono.

OOOOOOOOK…

Riprendendolo tre anni dopo, un non so che di logico sono riuscito a trovarlo, ma l’utilità e la bellezza intrinseca di tutto ciò ho ancora difficoltà a coglierla.
Come potrete immaginare, se avete letto un minimo la mia rubrica, ho ripreso questa opera maligna e senza senso per aumentare il mio portfolio di trofei platinandolo.
Esperienza non positiva, divertimento pari a zero e PS Plus che non si smentisce nel dare 11 giochi brutti su 10.

Linkedin – tra personal branding e critica (non) costruttiva

Sono ormai diversi anni che sono su Linkedin e ho potuto mettere in luce i miei sviluppi, vedere quelli altrui e, al contempo, migliorare il modo in cui presentare e far trovare il mio profilo e condividendo anche alcuni pensieri o traguardi professionali.
Nella prima fase, di scoperta, nella quale cercavo lavoro dopo la laurea magistrale, non avevo le nozioni per avere un profilo come quello di adesso e pensavo prevalentemente a due cose: aumentare il numero di contatti e ad inserire quanto prima delle esperienze lavorative – ok, lo ammetto: mi piaceva l’idea che aumentassero i pallini su un’azienda per mostrare i miei progressi al suo interno.

L’estate scorsa ho avuto modo di puntare sulla mia formazione indipendentemente dal lavoro – ma nemmeno fine a sé stessa – ed ho approfondito lo studio di questo social network (perché di social network si parla).
Per prima cosa, ho ottimizzato il mio profilo per renderlo visibile anche in ottica di SEO di Google e ho imparato a creare rete in un modo aggiuntivo scambiando segnalazioni e conferme competenze, per quanto preferisca scoprire cosa pensano apertamente le persone di me.

Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica!
Purtroppo, su Linkedin non è tutto condivisione di successi – ed insuccessi -, solidarietà e sostegno tra persone, aiuto concreto e potersi proporre e proporre per nuove accattivanti avventure nel mondo lavorativo.
L’ego degli utenti è a livelli altissimi. Sono capaci solo loro in quanto possiedono hard, soft e anche medium skill con maionese e ketchup e tutti noi possiamo solo pendere dalle loro labbra se non addirittura inginocchiarci a cotanta conoscenza.
I messaggi privati dove ti arrivano promesse della nuova età dell’oro, la tua età dell’oro e finisce che ti vogliono a vendere integratori alimentari per truffare la gente – non considerando che l’offerta di lavoro fatta a te per primo è una truffa. Questo è solo un esempio, ma anche come ad un web designer al quale scrivono per creare un sito come “colloquio di lavoro” per poi sicuramente – almeno al 99% – lasciarlo a casa ed usare quella manodopera gratuita con altri soggetti magari meno portati. Se poi ti metti nel ruolo di assertivo e di persona i cui neuroni riescono a creare almeno una sinapsi, passi per lo sfaticato, il saccente, il presuntuoso e ti attaccano – o almeno ci provano – alla base del tuo “io” cercando di screditarti in primis con te stesso… Ovviamente con scarsi risultati se non un’incazzatura di almeno un quarto d’ora!
I post che condividi in prima persona: se scrivi di un tuo successo e sei “tranquillo”, ricevi reazioni, commenti e gloria; se invece ti poni in maniera più critica…
Se ti poni in maniera più critica perché dietro ad una problematica ci sono persone e magari sistemi informatici gestiti, indovinate, da persone incapaci, perché di incapaci stiamo parlando, allora ritornano tutti gli aggettivi usati sopra. I tuoi collegamenti, e non solo, anche i secondi gradi, ti commenteranno aspramente intimandoti (e non invitandoti) a modificare quanto scritto se non ad eliminare il post. E se non lo fai? Sei una “bestia, capra, ignorante”. Ringrazio Sgarbi per aver fornito questa citazione.

In sostanza, cosa differenzia Linkedin da Facebook dove i cosiddetti boomer scrivono “Buongiornissimo kaffèèè???”, caricano foto di santi e madonne e ti commentano con delle paternali assolutamente non richieste?
A mio avviso poco o niente. Sicuramente su Linkedin non mettono i “Buongiornissimo kaffèèè???”, ma non mancano – né immagino mancheranno mai – commenti arroganti, saccenti e con la volontà di farsi grandi tentando di schiacciare chi è più giovane e magari in una condizione non ideale in quel determinato momento.
Questo, personalmente, mi dà sempre una sensazione sgradevole e mi fa arrabbiare perché potremmo sempre fare tutti un passo indietro, contare fino a 10, ragionare e cercare di dare un reale contributo. Se dobbiamo fare un critica, che sia costruttiva – e sulle critiche NON costruttive mi sono dilungato anni fa.
Penso a me che sono diabetico da più di 26 anni su 28 di onorata carriera di vita e lavoro in un’azienda che si occupa della mia patologia… Dal giorno -1 e dal giorno 0, intendo ai colloqui, non ho mai dato modo di far passare di saperne di più. Una volta assunto, questa presunzione non è mai nemmeno sorta. Sapete perché?
È vero, ho il diabete di tipo 1 da quando ne ho memoria, ma non è l’unico tipo e la percentuale di pazienti nella mia condizione è inferiore a quella di pazienti affetti da tipo 2.

Io proporrei una vasca di umiltà in cui organizzare un pool party e rendersi conto che, prima di tutto, siamo persone, con esperienze di vita e professionali differenti e non sappiamo – né forse mai sapremo – cosa abbiamo passato – e cosa passeremo – per arrivare a dove siamo e dove saremo in futuro.
Il rispetto non deve mai mancare, specialmente con persone che, tutto sommato, sono sconosciute e, con buone probabilità, rimarranno tali.

Mi sblocco un ricordo, pt.1 – 2010 vs 2021

Stamattina mi sveglio e, come di consueto, guardo i ricordi di Facebook.
Arrivo all’ultimo, anno 2010, e c’è scritto “Domani ultimo esame ECDL. Speriamo in bene…”.
11 anni fa… davvero!? Ma se ho 25 anni portati (non-tanto-ma-nemmeno-poco) magistralmente da 3 anni e mezzo

Ricordo ancora il modulo tenuto per ultimo: la temibile teoria del modulo 1.
Infatti, è stato l’esame che ho passato con il risultato più basso: 77% (minimo richiesto 75%, 27 risposte esatte su 36).
Fortunatamente, quella sessione sarebbe stata l’ultima con il Syllabus 3.0 (se non ricordo male la versione); con la 4.0 l’esame di teoria sarebbe diventato qualcosa di più mastodontico.

All’epoca ero felicissimo e convinto che, come certificazione, l’ECDL mi avrebbe aperto un minimo di strada.
Che cosa divertente e non per nulla ispirante a tornare indietro nel tempo e tirarmi un ceffone in testa!
Sicuramente ho acquisito qualche base, ma se mi dici che sono un pro di Excel, potrei riderti in faccia – infatti sto cercando qualche certificazione per aumentare il mio attuale livello.
Ok che in confronto a certa gente, ne so anche abbastanza (per essere modesto), ma sono ben lungi dal poter dire “Excel, sei la mia p****nella”.

Con questo ricordo sbloccato, vi auguro un buon giovedì, svagati e svagate.
MRM

Il futuro di Jericho Town – The Surge 2

Dicembre 2020 e inizio gennaio 2021, The Surge 2 (complete edition).
Dopo tre anni e tante imprecazioni che non erano ancora state lanciate – ma nemmeno ideate – finisco il primo capitolo di The Surge e subito inizio il secondo – trovato anche questo in saldo per Natale.

Qua la storia si fa un po’ diversa e si intravede un po’ più la dinamica soul like del proprio personaggio. Infatti, non si vestono più i panni di Warren e si può creare il proprio pg, maschio o femmina. Anche gli attributi iniziano ad essere leggermente più approfonditi e si possono dare punti (acquisendone due per livello) a Vita, Stamina ed Energia (che tornerà utile per curarsi, tagliare le parti del corpo dei nemici e aumentare il numero di cure o altri <i>injectable</i> a scelta).

I boss aumentano, diventando una decina e si andrà a scoprire la storia di Athena e cosa succedere dopo lo schianto dell’aereo.

Questa volta, due fattori per me importanti: l’acquisto del DLC e il non far passare (altri) tre anni per completare la run e ottenere anche il platino.

Il DLC molto divertente e utile per potenziare il proprio personaggio; ci saranno due quest (una principale ed una secondaria) che porteranno ad affrontare letteralmente ondate di nemici che porteranno tante tech scraps, bestemmie e urla.

The Surge 2 inaugura il 2021 come 117° platino ed è una goduria vederlo subito dopo il primo capitolo in chusura del 2020.

Devo ammettere che sentirò la mancanza di questa saga in quanto il 2 mi ha davvero preso e mi sono divertito nell’esplorare Jericho Town.
Ho cercato di indagare se mai ce ne sarà anche un terzo, ma penso proprio di no.

Congiuntivo o congiuntivite?

Dopo i post sulla lingua inglese, questa volta voglio partire dalla quarta lingua più studiata al mondo, a parte dai propri madrelingua: l’italiano.
Partirò da questa lingua e, sullo stesso argomento, farò un altro paio di post sulle lingue che ho studiato.

Oggi parliamo di congiuntivo – usi e abusi o meglio usi e NON usi.
Dal sito della Treccani (che non è la reincarnazione digitale di Cerbero): quello nelle proposizioni subordinate è l’uso più frequente (congiuntivo significa appunto ‘che congiunge’ la proposizione subordinata alla principale). In molte subordinate il congiuntivo si trova in alternativa all’indicativo, per sottolineare una sfumatura di desiderio, di possibilità o probabilità, di dubbio.

Facciamo qualche esempio:

  • Penso che sia un’ottima idea.
  • Non so cosa voglia da me.
  • Se fosse lì, lo saprei.
  • Se solo lo sapessi, te lo direi
  • Se avessi studiato, sapresti l’uso del congiuntivo
  • Se avessi studiato, avresti passato l’esame.

Il nostro amico viene usato con i verbi di pensiero e di opinione ad esempio.
Non dimentichiamoci anche dei periodi ipotetici di secondo e terzo tipo – per non considerare quello “misto” (quarta frase dell’elenco).

Il problema, a parte chi NON ne fa uso, è che quando se ne fa, si passa per strambi e si suona persino a se stessi come non del tutto normali.

Come ho scritto nei post sull’inglese, avendo questa passione per le lingue, ho sempre considerato fondamentale parlare la mia lingua madre nel miglior modo possibile.

Ovviamente questo post non vuole essere di tuttologia né voglio professarmi come conoscitore assoluto della lingua italiana.
Approfitto per curare (finalmente? Forse?) il blog con più frequenza e per parlare di cose sia attuali che mi interessano particolarmente.

Al prossimo post sulle altre lingue.
Buona settimana, svagati e svagate (o dovrei cominciare a scrivere svagat*?).
MRM

L’online è tratto e finché platino non ci separi… forse

In questa puntata e forse nelle prossime (?) non parlerò di tutto il giro maligno fatto in Bloodborne.
Sto pensando se (ri)proporre una sorta di spiegazione dei trofei in seguito, ma ancora nulla di certo.

Con Amelia che non voleva saperne di morire, inizio a farmi i 7 giorni gratis di PS Plus e vedo che, con la coop, i boss iniziano a venire giù meglio e tutto sommato le zone iniziano ad essere affrontabili, anche se non parlando, è difficile intendersi su dove andare e cosa fare.
Ma per fortuna Bloodborne ha i gesti con cui capirsi un po’ di più!

Da qui inizio a cooperare con gente che usa termini come “grindare”, “farmare”, “droppare” e io pensavo “N’cul a mammt”. Cinque anni dopo mi sono italo-inglesizzato e sono parole con cui ho preso molta più confidenza.
Coop dopo coop e trovando persone con cui si inizia a giocare abitualmente, se ne va la prima run e entra in gioco ufficialmente l’ambizione al platino.
A tale scopo inizio a fare ricerche più mirate su YouTube, a chiedere consigli su come fare e dove andare raccogliendo tutto ciò che il gioco mi propone (per non dire impone) di avere al fine di aumentare il numero dei miei trofei).
Farm dopo farm, corsa dopo corsa, morte dopo morte, passano 3 run e tutti i finali sono in mio possesso.
Manca la run nella run, perché non la si può definire diversamente: i calici.
Avevo già iniziato con alcuni e, aumentato di livello, alcuni me li facevo a colazione. Tuttavia, rimanevano quelli profondi e con rituali aggiuntivi che non erano propriamente simpatici, soprattutto i boss.
Vogliamo dedicare due righe al maledetto calice con metà vita e in cui, dulcis in fundo, ti ritrovi quella rompi coglioni di Amygdala? Lì ho sofferto molto!
Dopo labirinti, morti e quel coso multi-zampa che spara robe dalla testa, arrivo a lei la regina Pthumeriana e il 21 giugno entra nella mia collezione il primo platino.

I giorni della settimana – English version

Secondo post dedicato alla lingua inglese.
Questa volta meno regolatorio e più di cultura più o meno generale.
Cliccando su questo link, potrete vedere un Tik Tok dove un ragazzo impersona Universal Language e, solitamente, English e French.
In questo video English deve dare i nomi ai giorni della settimana e li vuole dividere in:
• Monday – Mono
• Tuesday – Two
• Thursday – Third
• Friday – Four
• Wednesday – When? Mettiamolo in mezzo alla settimana
Che altro? Lo spelling non sarà When-sday
Sapete la loro vera origine?
• Monday – day of the moon
• Tuesday – giorno di Tyr
• Wednesday – giorno di Odino
• Thursday – giorno di Thor
• Friday – giorno di Freya
• Saturday – giorno di Saturno
• Sunday – giorno del sole
Le prime lezioni di cultura e letteratura inglese con la mia mitica prof delle superiori… Bei ricordi!

Se vi piace Tik Tok, seguitelo e fatevi delle grosse risate.

Have a nice week

MRM